L’ortodonzia prechirurgica è un trattamento utilizzato per risolvere patologie di malocclusioni di tipo scheletrico che con la normale ortodonzia non sono curabili. Questo trattamento essendo spesso complesso, richiede la collaborazione di tutto il gruppo di lavoro.
Ovvero dell’ortodontista, del chirurgo orale, del chirurgo maxillo-facciale, dell’endodontista, del protesista, dell’odontotecnico e del chirurgo implantare.
Attraverso un lavoro interdisciplinare, il nostro team di Dentalift valuta scrupolosamente ogni caso, progettando gli interventi necessari per curare la patologia in questione e riabilitare dal punto di vista funzionale ed estetico.
Vediamo ora in cosa consiste l’ortodonzia prechirurgica e quali sono le fasi di questo intervento.

A cosa serve l'ortodonzia pre-chirurgica?
La finalità dell’ortodonzia prechirurgica è di allineare i denti e permettere al chirurgo maxillo-facciale di posizionare correttamente le basi scheletriche, disponendo le arcate appositamente per questo intervento.
Per curare una malocclusione, situazione in cui le arcate o/e denti non sono allineati correttamente, in genere si ricorre alla normale ortodonzia. Tuttavia, possono verificarsi situazioni gravi in cui un semplice trattamento ortodontico non è abbastanza per ottenere una normocclusione, ovvero l’occlusione ideale della dentatura. E spesso anche a livello estetico, con la semplice ortodonzia, non si riesce a risolvere portando ad un viso più armonioso.
Dunque, in tutti i casi in cui l’ortodonzia da sola non riesce a portare al risultato desiderato, ricorriamo all’ortodonzia prechirurgica per preparare la bocca ad un intervento chirurgico ai mascellari.
La domanda sorge spontanea: in quali casi le malocclusioni non si possono correggere con l’ortodonzia?
In genere i pazienti adulti sono i più difficili da trattare. Lo sviluppo scheletrico è già ultimato e quando si è davanti ad una malocclusione grave, o una grande deformità, può accadere che utilizzando interventi ortodontici, non si riesca a modificare la base scheletrica.

Le fasi dell'ortodonzia pre-chirurgica
Questo trattamento prevede vari step fatti in diversi momenti, che vanno dalla valutazione del problema, all’ideazione dell’intervento, al completamento di quest’ultimo. Vediamo dunque quali sono le varie fasi.
Prima fase: visita di controllo e valutazione
In questa prima fase il nostro compito è osservare, ascoltare e capire problemi e necessità della persona. È fondamentale per noi capire la storia del problema, le varie caratteristiche, cosa si aspetta il paziente.
Ricevere queste informazioni ci aiuterà poi a stilare un “progetto”, a ideare l’intervento personalizzato e dunque più adatto al caso. Faremo inoltre fotografie, prenderemo le impronte dentali, raccoglieremo tutta la documentazione necessaria ed effettueremo i vari controlli per verificare la funzionalità delle articolazioni.
Dopo aver raccolto tutte queste informazioni, procederemo con il creare i modelli in gesso ricavati grazie alle impronte; in più, faremo le analisi grafiche estetiche attraverso le foto che abbiamo fatto al paziente.
Seconda fase: la spiegazione al paziente
Una volta che il nostro team ha il progetto terapeutico, è ora di convocare il paziente in studio per esporre il nostro piano. Grazie ad innovativi software, sarà anche possibile mostrare alla persona il viso definitivo dopo l’operazione, in modo che abbia un’idea concreta di ciò che faremo. A questo punto, il paziente può accettare o meno il trattamento.
Se il nostro progetto terapeutico di ortodonzia prechirurgica soddisfa le aspettative ed accetta di sottoporsi all’intervento, si fisserà un terzo appuntamento, nel quale si inizierà la terapia ortodontica.
Terza fase: la terapia ortodontica
Inizia così il vero e proprio trattamento di ortodonzia prechirurgica. Come abbiamo detto, l’obiettivo è creare delle buone basi allineando le arcate, per poter permettere al chirurgo di spostare i mascellari. Questo perché se i denti e le arcate non combaciano al momento dell’intervento queste non verrebbero posizionate nel modo corretto.
Come viene praticata?
Attraverso l’utilizzo di un apparecchio fisso. Questo rimarrà anche durante l’intervento in modo da poter effettuare i piccoli cambiamenti nella fase successiva ad esso. Questa fase prende per l’appunto il nome di ortodonzia post-chirurgica.
Per quanto riguarda le tempistiche di questi trattamenti, possiamo dire che variano molto da persona a persona. In media però la fase prechirurgica dura circa 12 mesi. Questo perché è necessario assicurarsi che le arcate siano state preparate in modo adeguato. Se ciò non sarà, non si potrà effettuare un intervento di estremo successo e la fase post-chirurgica durerebbe anche di più.
Un intervento chirurgico di questo tipo non viene mai effettuato su persone minorenni, poiché bisogna aspettare la completa crescita ossea. Tuttavia, si può cominciare con l’ortodonzia prechirurgica anche da minorenni, poiché l’apparecchio fisso in genere si può portare dai 13 anni in su.
Per far un esempio, se una persona ha bisogno di un simile trattamento, potrebbe cominciare con la fase prechirurgica a 17 anni, e terminata questa nell’arco di un anno, già quindi maggiorenne, potrà effettuare l’operazione, nel caso ci siano tutte le condizioni necessarie ovviamente.
Per qualsiasi dubbio o necessità, potete contattarci in Studio e fissare un appuntamento, così potremmo valutare assieme il percorso più adatto.